PACE DEL MELA


È sorta ai piedi del monte Serro dove si trova la parte più antica del Paese e si é poi estesa verso il basso, lungo la strada di collegamento col territorio.

Si ha notizia che nel feudo Trisino, così si chiamavano le terre di pace del Mela anticamente come pure Trisina, o Trinisi o ancora Feudo della Pace, si insediassero nel �300 i monaci benedettini di S. Placido di Calonerò.

I Monaci, dovettero lavorare molto e a lungo per bonificare e rendere produttivo il loro feudo, con opere di sistemazione dei terreni e dei torrenti, realizzando drenaggi e condotte d�acqua e insediarvi così quelle coltivazioni delle viti a cui tenevano molto.

Dati più certi si hanno dallo storico L. Barberi che documenta che il Casale di Trisina, assieme a quello di Condrò, apparteneva anticamente al Monastero di S. Placido e all�Ospedale dei SS. Leonardo ed Angelo di Messina fino a quando furono loro tolti e concessi entrambi da re Alfonso a Giovanni da Bonfiglio nel 1423.

Questo passaggio avvenne con molte controversie e liti con gli eredi di Nicolò Castagna, che sembra avesse detenuto il feudo e la relativa gabella sui vini per qualche tempo prima e non volesse rinunciarvi.

I benedettini in tempi successivi faranno ritorno nel feudo, poiché si sa dai loro libri, che essi nel 1707 acquistarono il terreno assieme all�antica torre che dominava dall�alto l�intero possedimento di Trisina e che vi fu spesa una grossa somma per ripararla e conglobarla in una costruzione più grande: il cenobio, oggi palazzo Pugliatti.

Si deve ai monaci la costruzione della Chiesa della Visitazione, la Matrice, nella seconda metà del 1700, assieme alla fontana del "Cavalluccio Marino". Entrambe le opere vengono attribuite a GB. Vaccarini.

Nel 1866 il cenobio di Pace col suo feudo venne incamerato dallo Stato.

Fra le altre costruzioni dislocate nel paese, di particolare interesse troviamo palazzo Lo Sciotto, oggi donato al Comune e destinato a ricevere una casa di ricovero per anziani, la chiesa del Redentore, la Santa Croce (o Icona dell�Addolorata) e il Baglio, ormai circondato dalle abitazioni.

Di quest�ultimo non esistono più né il Palmento, che ha ceduto il posto al Municipio, né la fontana a cui la gente ha attinto l�acqua fino alla costruzione dell�acquedotto civico, ed è stato abbattuto anche il grande Portale d�accesso.

La piazza della Visitazione, che ha preso il nome dall�omonima chiesa che vi si affaccia, era prima solo un grande viale alberato in terra battuta e in forte pendenza chiamata allora Parco delle Rimembranze, perché su ogni acacia che lo fiancheggiava vi era una targa smaltata col nome di un caduto in guerra, ha subito nel tempo varie sistemazioni a terrazzamenti fino ad assumere la forma attuale.

Fa da quinta alla piazza la fontana del "Cavalluccio" che la domina dall�alto. La fontana, a tre piccole vasche, e alimentata da un�antica condotta idrica in terracotta, ha avuto sempre la stessa collocazione nel tempo, anche se il basamento doveva essere diverso per la particolare forma del terreno; il monumento oggi appare deteriorato e bisognoso di restauri.

Alle spalle c�è palazzo Pugliatti, di cui abbiamo prima accennato, e di fronte ad esso palazzo Caprì, attuale sede della Biblioteca Comunale.

Sulla piazza si riuniscono i giovani del paese nel tempo libero, si fanno tornei sportivi, vi si svolgono manifestazioni teatrali e feste paesane.

Sembra che già i Benedettini ai loro tempi si impegnassero a rendere sontuosa la celebrazione liturgica del 2 luglio in onore della Madonna della Visitazione, con l�addobbo della chiesa e della piazzetta antistante, con le bancarelle, l�albero della cuccagna, la corsa dei cavalli e altro.

 Pace del Mela immagini

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